Teatro Sociale di Stradella

Il Teatro Sociale di Stradella è un vero gioiello costruito grazie all’iniziativa di alcuni maggiorenti della città che avevano fondato la «Società delTeatro». Il progetto è affidato nel 1843 all’architetto Giovanni Battista Chiappa, autore di importanti opere private e pubbliche a Pavia, Lodi e Milano. Il Teatro ricalca la tipologia del teatro neoclassico all’italiana con pianta a ferro di cavallo; la facciata presenta tre portali di ingresso, la parte centrale abbellita da un balconcino a balaustre.
I 42 palchi hanno balconate in legno con soffitti tuttora decorati secondo il gusto personale dei proprietari originari. In teatro è ancora presente il prezioso sipario storico, dipinto nel 1844 da Felice De Maurizio, raffigurante una scena dei Promessi Sposi.

La costruzione

Nel 1844 la Società Azionisti nata per la costruzione del Teatro di Stradella acquistò il terreno necessario all’opera. Un anno prima, la stessa Società aveva affidato la stesura del progetto all’architetto Gian Battista Chiappa di Milano. Nel 1846 il Teatro fu costruito dalla ditta Fiori. La costruzione del Teatro di Stradella s’inserì nella “stagione” dell’edificazione dei più importanti teatri della zona: nel 1773 era stato realizzato quello di Pavia, nel 1823 quello di Castel San Giovanni, nel ’40 quello di Piacenza, nel ’45 quello di Voghera e nel 1873 sarà inaugurato quello di Vigevano. Fra i sostenitori del teatro, anche Agostino Depretis, all’epoca avvocato e amministratore incaricato della conduzione dei beni della famiglia Gazzaniga Arnaboldi. L’inaugurazione avvenne il 7 settembre 1846. 

La struttura

Il modello architettonico del Teatro di Stradella fu il Teatro alla Scala di Milano del Piermarini, realizzato nel 1778: pianta a ferro di cavallo e 3 ordini di palchi più loggione (il terzo ordine e il loggione furono aggiunti nel 1910, su disegno dell’architetto Cesare Brotti), 44 palchetti totali, ciascuno di proprietà di un diverso azionista depositario di una quota corrispondente alla posizione del palchetto.  Ogni proprietario poté scegliere una personale decorazione per il soffitto del palchetto: ancor oggi, i palchetti, là dove il restauro l’ha reso possibile, presentano i soffitti originari.

Il ridotto

In corrispondenza del secondo ordine si trovava (e si trova) il cosiddetto “ridotto”, adibito a feste e ricevimenti. Sul soffitto del Teatro era collocato un rosone con botola apribile dalla quale poteva scendere il lampadario, originariamente di legno e rame e con 12 braccia. Il restauro che ha portato alla riapertura del Teatro, avvenuta il 30 aprile 2006, ha recuperato tutta la struttura originaria esistente e ancora in buone condizioni, compresa la facciata composta da tre portali, un balconcino, balaustre e un bassorilievo con maschere e strumenti musicali. Dal 1949 il Teatro di Stradella è Monumento Nazionale.

Le prime opere storiche

In cartellone tre opere, tutte con la Compagnia dell’agenzia Bonola per contro dell’impresa Scannavino e C. : l’ “Ernani” di Giuseppe Verdi, opera inaugurale; “La Nina pazza per amore” di Pietro Coppola e “Odio e amore” dello stradellino Giovanni Quaquerini. Direttore musicale: Angelo Mariani. A distinguersi negli spettacoli fu soprattutto Marietta Gazzaniga, soprano vogherese, star del palcoscenico dell’epoca.

Teatro sociale di Stradella

uno spettacolo dietro le quinte 

GIORNI E ORARI DI APERTURA

  • Mar, Mer 11:00-13:00

  • Gio, Ven, Sab 16:00-18:00

  • Un’ora prima di ogni spettacolo.

CALENDARIO DI VENDITA

Rinnovo abbonamenti PROSA, MUSICA
dal 17 al 29 giugno
dal 2 al 21 settembre

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